menu
 
I nostri valori
 
Newsletter
 
archivio
 
Amministrazione
 
menu
Il Raggio
Valid HTML 4.01 Transitional
 
 
Notizie
Indietro
L'Italia si scopre più povera

Gli Istituti di ricerca fissano la soglia convenzionale di povertà, per una famiglia di due persone, alla spesa media mensile pro capite di 919 euro. Secondo l'Istat quest'anno trecentomila persone in più rispetto all'anno precedente non raggiungono questo livello minimo di sussistenza.
I dati parlano di 2 milioni 674 mila famiglie sotto la soglia di povertà. Si tratta di 7 milioni 855 mila persone, il 13,2 per cento del paese rispetto al 10,8 dell'anno scorso.
Più precisamente al nord risulta povero il 4,7% delle famiglie, al centro il 7,3% e al sud il 25%.
Sicilia e Basilicata fanno segnare il disagio maggiore rispettivamente con il 28,5% e il 30% delle famiglie in difficoltà. Segnali positivi si registrano invece in alcune aree del nord, dove il Friuli Venezia Giulia e Bolzano evidenziano un miglioramento economico, mentre Lombardia, Emilia Romagna e Veneto esibiscono un tasso di povertà stabile al 4,6%. Fanno eccezione al disagio del sud Abruzzo e Sardegna con un tasso di povertà rispettivamente al 16,6% e al 15,4%.

Analizzando i dati forniti dall'Istat si scopre che rispetto all'anno precedente la povertà colpisce soprattutto le famiglie più numerose, per i nuclei di cinque o più componenti infatti passa dal 21,1 al 23,9%. Aumenta tuttavia il disagio anche per le giovani coppie, che risultano povere in misura del 5,4% rispetto al 3,8 dell'anno precedente, e per quelle con uno o due figli in difficoltà per una percentuale del 13,9 rispetto al 9,1 di dodici mesi fa.
Aumenta l'indigenza anche tra i lavoratori dipendenti: i poveri crescono dall'8,2% al 9,3%. Le difficoltà economiche colpiscono maggiormente chi non ha un titolo di studio: solo una famiglia su venti risulta povera se la persona di riferimento al suo interno ha un titolo di studio, mentre lo è una su cinque se la persona di riferimento ha la licenza elementare.
Nella statistica non poteva mancare un richiamo alla condizione degli anziani. Risulta povero il 15% delle famiglie con almeno un membro con più di 64 anni. Al nord a fronte di una media di povertà del 4,7% le coppie anziano povere sono il 7,2 e gli anziani soli in difficoltà il 6,8. Infine sono raddoppiati dal 4,2% al 10% i poveri tra gli anziani con più di 65 anni.

Tuttavia sarebbe sbagliato pensare che questa situazione di crisi sociale sia un fenomeno esclusivamente italiano. Eurostat, l'ufficio statistico della Comunità europea, in un recente studio dal titolo "Povertà ed esclusione sociale nell'Europa a 25" ha descritto un continente ampiamente avviato sulla strada della povertà.
Senza la rete di protezione rappresentata dal Welfare State già oggi il 40% degli europei si troverebbe in un grave disagio economico.
Dei 72 milioni di persone che rischiano di trovarsi in difficoltà 11 milioni sono italiani, circa il 15% dei potenziali nuovi poveri.
Di estremo interesse anche il dato secondo cui il 19% degli italiani vive in famiglie che guadagnano meno del 60% di quanto guadagnano mediamente i nuclei familiari degli altri paesi dell'Unione europea. Solo Slovacchia, Irlanda e Grecia presentano una situazione peggiore.
Infine un dato che dovrebbe invitare ad un'attenta riflessione: nell'Unione Europea il 20% della popolazione con il reddito più alto è 4,6 volte più ricca del 20% della popolazione con il reddito più basso. In un'Europa che diventa più povera cresce anche il divario tra chi ha molto e chi ha molto poco.


Stefano Colasanti

 
menu
 
menu
» tutti gli articoli
 
link vari
 
Cerca con Google
Cerca con Google
Roma18.it