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Hollywood Reporter svela i segreti del "Superfestival" targato Veltroni

LA REPUBBLICA -
Dalla capitale mondiale del cinema, arriva una notizia che riguarda il cinema nella capitale d'Italia: secondo quanto scrive, nel suo servizio di copertina, il sito di Hollywood Reporter - vera Bibbia dello spettacolo a stelle e strisce, insieme al rivale Variety - il sindaco di Roma, Walter Veltroni, starebbe organizzando un super Festival internazionale dedicato alla settima arte. Un evento che, secondo quanto scrive il magazine, potrebbe uguagliare - se non oscurare - la più grande manifestazione del genere che si tiene del nostro Paese. E cioè, ovviamente, la Mostra di Venezia.

Secondo il giornale, che cita fonti romane ben informate, il debutto del Festival ci sarà nel prossimo anno, forse in ottobre: a ospitarlo, con tutta probabilità, il bellissimo Auditorium della città eterna, l'unica struttura abbastanza grande e articolata da poter ospitare una kermesse cinematografica di alto livello. E non si tratterebbe di un progetto ancora allo stadio iniziale: Veltroni avrebbe già incontrato i numeri uno della maggiori case produttrici e distributrici dei film. Quanto ai finanziamenti, il budget previsto sarebbe di circa 6 milioni di euro: quanto la Mostra veneziana, appunto, come fa maliziosamente notare Hollywood Reporter.

E, a conferma della notizia, il giornale americano cita alcune delle società cinematografiche che hanno già incontrato il sindaco: i produttori Rai Cinema, Medusa e Cattleya, i distributori Mikado e Lucky Red. E l'amministratore delegato di Rai Cinema, Giancarlo Leone - uno dei manager più esperti del settore - ammette l'interesse per il futuro Festival: "Sono molto favorevole a quest'idea", dichiara.


Ma non basta. Con l'accuratezza che lo contraddistingue, Hollywood reporter cita anche la persona in pole position, per dirigere la manifestazione: Giorgio Gosetti, un veterano del settore. Mentre l'altro nome che circola è quello di Irene Bignardi, attuale numero uno del Festival di Locarno. Quanto alla collocazione in ottobre, sarebbe un modo per bilanciare, in senso europeo, la distribuzione di eventi cinematografici: con Berlino e Cannes che si svolgono sempre nella prima metà dell'anno, la seconda metà resta un po' sguarnita.

Il problema, a questo punto, è un altro: può un paese come l'Italia "sopportare" la presenza di due Festival, che si svolgono a poca distanza l'uno dall'altro? O non si assisterà a una guerra tra poveri (o quasi), per accaparrarsi i film e i divi più amati?

Claudia Morgoglione

 
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