Jeans e zaino in spalla passando attraverso il pubblico. Così sono entrati i quattro aspiranti attori.
Arrivati sul palco via i jeans e su la tuta nera per le prove.
Poche battute, qualche gesto-aspettando Viola- ed ecco già delineati i tratti caratteristici del quartetto...ma devo essere sincera, ho pensato che fossero davvero attori alle prime armi...però bravi questi ragazzi, tanto che continuavo a ridere e non riuscivo a distogliere lo sguardo dal palco.
Poi finalmente arriva Viola, l'insegnante di recitazione, con i suoi improbabili cappellini, turbanti, un filo del telefono direttamente collegato alle sorelle e il sacro fuoco della passione per il teatro.
Purtroppo i quattro ragazzi sembrano proprio senza speranze, fino allo squillo del telefono: la possibilità di un provino per un musical in America. E da questo punto inizia un crescendo di talenti.
La recitazione incerta diventa sicura.
Le voci, melodiose ed intonate.
I corpi inizialmente goffi e rilassati tirano fuori muscoli, producendo acrobazie, passi di danza e vero sudore.
Insomma mi avevano ingannato: pensavo di aver di fronte degli attori per caso ed invece quelli che stavo guardando erano professionisti.
E poi c'è Viola, li attira, li calamita, li guida, li schiaffeggia...è lei il cuore pulsante che trasmette energia al suo quartetto.
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Eleonora Febbo
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