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Il "bambino" dei Dardenne conquista Cannes

CANNES - Un premio dunque diviso per due. Sono i fratelli Luc e Jean-Pierre Dardenne i vincitori del 58esimo Festival di Cannes. La Palma d'oro assegnata dalla giuria presieduta da Emir Kusturica è andata a «L'enfant», film raro e sensibile, parabola nervosa e profonda su pentimento e redenzione di un giovane balordo che, dopo aver venduto il figlio appena nato sul mercato delle adozioni clandestine, tenta di recuperare la sua dignità ritrovando il bambino e scontando il dolore di fronte alla sua coscienza e alla giovane compagna.

Una Palma d'oro che torna per la seconda volta nelle mani dei due registi belgi, dopo che nel '99 una giuria presieduta da David Cronenberg aveva premiato il non meno intenso «Rosetta». Ricevendo il premio nel gala di chiusura, i due hanno dedicato il riconoscimento alla giornalista francese Florence Aubenas e al suo autista, Hussein Hanun, sequestrati a gennaio in Iraq. Fin dal giorno della proiezione, «L'enfant», girato con camera a mano e stile documentaristico, era stato indicato dai critici come uno dei favoriti alla Palma, secondo solo a «Cachè» dell'austriaco Michael Haneke, cui è andato il premio per la migliore regia. A un altro favorito, il Jim Jarmusch di «Broken Flowers» - interpretato da Bill Murray e Sharon Stone - è andato il Gran Premio. Restano a mani vuote «grandi» come Wim Wenders, von Trier e Cronenberg.


La Croisette ha visto anche il debutto alla regia di Tommy Lee Jones, il duro di «Men in black», che con il suo western moderno «The Three Burials of Melquiades Estrada», ha ottenuto per sè il riconoscimento di miglior attore e per lo scrittore messicano Guillermo Arriaga quello per la migliore sceneggiatura. All'israeliana Hanna Laslo interprete con Natalie Portman di «Free Zone» del regista Amos Gitai, è andato il premio di miglior attrice. «Voglio condividere questo premio con mia madre, sopravvissuta all'Olocausto e con le vittime arabe e palestinesi» del conflitto in Medio Oriente, ha detto la Laslo.

La serata di chiusura della kermesse al gran teatro Lumiere, è stata anche occasione per l'immancabile parata di star, dai premi Oscar Hilary Swank e Morgan Freeman alla spagnola Penelope Cruz ormai cooptata da Hollywood. Decisa affermazione del cinema cinese con «Shanghai Dreams» di Wang Xiaoshuai, che ha ottenuto il premio della giuria. «Voglio ringraziare i miei genitori» ha detto il regista la cui pellicola racconta i sogni di una famiglia povera che sogna di emigrare a Shanghai, «da piccolo li odiavo, ma oggi gli sono grato». Xiaoshuai ha poi ringraziato i giurati: «Mi avete fatto un grande regalo» ha detto, «a quest'ora in Cina è già il mio compleanno»

Delusione per l'Italia, in gara con «Quando sei nato non puoi più nasconderti». Il film, ispirato al libro omonimo di Maria Pace Ottieri, non ha avuto alcun premio, anche se alla proiezione era stato accolto da un lungo applauso. Nel 2003 il regista Marco Tullio Giordana aveva conquistato il premio un certain regard con «La meglio gioventù».

Corriere della sera

 
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