Non è semplice descrivere a parole un evento che si alimenta in gran parte di impressioni e suggestioni momentanee, sottili e fugaci, ma che tuttavia merita in gran parte a causa di questa sua ineffabilità di essere menzionato e descritto propriamente in quanto fenomeno artistico di alto valore.
Il Carnevale di Viareggio ha una tradizione antica, ma ancora oggi assolutamente vitale. Non capita frequentemente di poter assistere ad una manifestazione artistica che da un lato presenti basi non a scopo di lucro, e che dall'altro riesca a coinvolgere un così alto numero di partecipanti.
Si percepisce qualcosa di magico o di quasi irreale nell'assistere al lavoro dei numerosi volontari che si attardano fino a notte inoltrata a sistemare con gli ultimi ritocchi apparati destinati ad essere effimeri; di norma alla fine del Carnevale i carri vengono smontati, anche se sussistono eccezioni come il carro sperimentale dell'anno scorso, che attualmente si trova esposto lungo la passeggiata principale di Viareggio.
Negli immensi hangar che costituiscono la Cittadella del Carnevale la cartapesta di cui storicamente sono costituiti i carri viene illuminata a tratti dai bagliori e dalle scintille delle saldatrici; un esempio di quella fusione tra tradizione e modernità che costituisce la base più solida per un'estetica coerente con l'attuale società post-moderna.
Non a caso l'argomento principale del Carnevale di Viareggio è la satira; se la forza dell'arte risiede anche nella sua incisività nel veicolare un messaggio, è fuor di dubbio che l'impatto emotivo raggiungibile da una manifestazione pubblica di tale entità supera ampiamente in efficacia qualsiasi sketch televisivo, per quanto ben realizzato e più facilmente fruibile.
Sin dalla sua nascita il Carnevale si contraddistingue del resto come un momento di sovvertimento dell'ordine prestabilito, pur restando nell'ambito dello scherzo e del gioco; tuttavia l'ottica di rovesciamento della prospettiva che soggiace al concetto stesso del Carnevale diventa strumento di acquisizione di una verità nuova o diversa, ed in ultima analisi di libertà, in quanto consente all'individuo di valutare la realtà da punti di vista differenti e forse contrastanti.
Questo per dire che in televisione non potremo mai vedere una rappresentazione spietata della società contemporanea dipinta attraverso la corte del Dio Denaro, preceduta dalla solenne processione dei suoi otto sacerdoti dalle vesti di banconote, che tengono come burattini nelle loro mani quelli che comunemente vengono chiamati sui giornali "gli otto grandi della Terra"; non vedremo mai il trionfo di Zapatero nelle vesti di torero a cavallo di uno scalpitante toro spazzar via stuoli di ecclesiastici sconvolti.
Al di là dell'incisività della satira, sarà altrettanto difficile reperire all'interno delle strutture informative di massa un simile esempio di imparzialità politica; accanto al carro che celebrava il trionfo delle coppie di fatto sui principi tradizionali della Chiesa sfilava del resto un altro carro che prendeva fermamente posizione contro la ricerca sulle cellule staminali degli embrioni, secondo i principi bioetici elaborati in ambiente cattolico.
I mass media pretendono una visione edulcorata e stemperata dei conflitti, che rendono di fatto impossibile un approccio diretto ai problemi ed ai conflitti della società contemporanea; a Viareggio la spontaneità è ancora possibile.
Fabia Scali-Warner
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