Il 23 Settembre scorso è andata in scena, al teatro Tor di Nona , la divertente commedia musicale in tre Atti "Rosa". Scritta, diretta e musicata da Pierfrancesco Galeri e interpretata dalla compagnia "La fabbrica dei sogni".
"Rosa" è la storia di una ragazza plebea della Roma papalina, divisa fra due amori: quello per Giulio Cesare, anch'esso plebeo e suo coetaneo, e il Marchesino Valerio della Robbia, nobile di nascita. Figlia di un onesto lavoratore, Primo (padrone di un'osteria), e cresciuta in un periodo in cui la nobiltà disprezzava la plebe, Rosa non potrà fare altro che orientare la sua scelta, anche se sofferta, verso l'uomo della sua stessa estrazione sociale. L'aiuteranno nell'impresa, oltre il padre, un ubriacone, due scansafatiche e una prostituta. Non c'è neppure comunicazione tra le due classi sociali, come nell'esilarante scena in cui le parole colte del Marchese vengono scambiate da Primo per offese (per esempio "ribadire" viene confuso con "rimbambire" ecc...). Con questo Galeri vuole creare due mondi distinti tra loro, dove nemmeno la comunicazione è la medesima (riprendendo chiaramente Eduardo De Filippo, il quale faceva delle incomprensioni linguistiche tra classi medie e alte i punti di forza delle sue commedie). Nel finale scopriremo che l'ubriacone non è quel che sembra e che non tutti i nobili si comportano allo stesso modo.
Tra il cast risultano rilevanti le interpretazioni di Doriana Assi nella non facile parte della prostituta Cecilia, Enzo Masci nella parte di Giulio Cesare che, grazie alla sua mimica facciale, dimostra apprezzabili qualità drammatiche, e il già citato Pierfrancesco Galeri che dota il suo Primo di un'eccellente verve comica. Il resto del cast comprende Rossana Prete, Walter Partesano, Massimo Secondi, Antonio La Serra, Roberta Arnò, Ermanno Rosano e il giovane Francesco Spedicato alla sua prima esperienza. Purtroppo la risicatezza dello spazio scenico non permette agli artisti di ottimizzare la loro performance, ed è per questo che Galeri ricorre all'abbattimento della cosiddetta "quarta parete", conquistando in questo modo tutto lo spazio a disposizione, compreso quello riservato al pubblico. L'unica nota negativa è l'incapacità da parte degli attori di riempire con la loro presenza i pezzi strumentali all'interno di una canzone, come se aspettassero inesorabilmente l'attacco alla strofa successiva o la fine del pezzo (anche se accennano alcuni passi di danza). Ma questo è ben poca cosa rispetto alle rispettabili interpretazioni canore e alle esilaranti battute in romanesco che si susseguono velocemente.
In conclusione, il fatto che una commedia musicale originale venga da una compagnia di attori non professionisti apre uno spiraglio verso il rinnovamento di un teatro sempre meno originale e sempre più ripetitivo. Questo fa sperare per il futuro.
Ritroveremo "La fabbrica dei sogni" dal 27 Febbraio al 4 Marzo al teatro Tor di Nona, in una commedia brillante in due Atti, "L'intollerante".
Luigi M. Marani
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