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Libri: "Come Dio comanda" di Niccolò Ammaniti

Questo il titolo dell'ultimo poderoso romanzo di Niccolò Ammaniti, autore reso celebre dall'immediato successo del suo Io non ho paura, da cui è stato tratto l'omonimo film di Salvatores.
"Io non ho paura" si svolge in un'estate caldissima nei campi di grano del meridione; lo scenario di "Come Dio comanda" non potrebbe essere più diverso.
Il nuovo romanzo di Ammaniti è ambientato in un ricco paesino di provincia nella pianura padana; se "Io non ho paura" era un grido limpidissimo che denunciava al tempo stesso la miseria, l'omertà e la brutalità di una società arretrata rispetto agli standard del paese cui appartiene, "Come Dio comanda" scava invece sotto la superficie di un ambiente teoricamente evoluto per scoprirne le piccole meschinità e magagne.
Nella vicenda si incrociano le diverse vite di Rino e Cristiano Zena, padre e figlio legati da un rapporto complesso e problematico, dell'assistente sociale che segue la loro famiglia disastrata, degli amici di Rino e dei compagni di scuola di Cristiano. Ognuno di loro vive il proprio mondo, costituito allo stesso tempo da banalità quotidiane e voli pindarici; ognuno di loro è il frutto della propria natura e delle conseguenze di un passato che portano ogni personaggio ad una conclusione che appare solo in minima parte dettata dal caso.
In questo affresco quasi deterministico, stagliato sullo sfondo di un temporale epocale che assume quasi il ruolo di un "Diluvio Universale" all'interno del microcosmo dei personaggi, si intravede il senso del titolo; "Come Dio comanda" è un libro che, in fin dei conti, parla dei misteri della vita, dell'amore e della morte, pur facendolo in maniera implicita attraverso l'intreccio delle vicende di una manciata di personaggi.

La trama di Come Dio comanda di per sé non veicola alcuna morale; si tratta a prima vista di una serie di eventi fine a sé stessa che solo allontanando lo sguardo e ricollegando le vicende al titolo acquista una forma. E' questo allo stesso tempo un pregio del romanzo, ed il suo principale difetto; la nebulosità, come se la visione della vicenda fosse offuscata dalle gocce di pioggia del temporale che scandisce il crescendo di tensione del finale.
Il maggior pregio di "Come Dio comanda" risiede infatti nella sua forma, nel suo stile; la penna di Ammaniti conferisce ai personaggi una voce specifica ed essi si muovono in un ambiente tanto reale da far apparire quasi caustico uno scrittore che invece è semplicemente realista. Nella quotidianità letta attraverso il filtro di un destino immanente, epicizzata in quanto simbolo dello scorrere della vita, i luoghi comuni si sciolgono e la realtà si rivela come una gemma sfaccettata, difficile da inquadrare.
Anche questo il libro rispecchia la realtà: non si può pienamente comprendere, si può soltanto ammirare.


Fabia Scali Warner

 
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