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Un parco a Casalotti 13/03/2006

Un parco a Casalotti: è questo che gli abitanti si aspettano a breve. Parliamo del "Parco della Cellulosa", 90 ettari divisi in due zone (una da 14 e l'altra da 77 h) di proprietà di due amministrazioni differenti: la prima è l'ICRAM (Istituto centrale di Ricerca applicata al mare) che fa capo al Ministero del Tesoro; la seconda è l'URF, (Unità di Ricerca forestale), gestita dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.
Un grazie va detto al comitato promotore del parco che, dopo diversi incontri con il Comune, la Provincia e la Regione è riuscito prima ad ottenere la non edificabilità della zona e poi la presentazione di una legge regionale che trasformi le due zone in "Monumento Naturale" permettendo il blocco della speculazione e l'accesso al pubblico.
In meno di due anni, dunque, il Comitato è riuscito a risolvere l'annoso problema del verde a Casalotti. Ma non bisogna solo gioire. Ora si pongono due questioni all'ordine del giorno: la prima è preparare un piano di gestione insieme a Roma Natura (l' Ente Regionale per la Gestione del Sistema delle Aree Naturali Protette nel Comune di Roma); la seconda è vigilare affinché la legge regionale venga approvata con un d.p.r. ed il parco possa essere aperto al pubblico.
Per quanto riguarda il destino delle persone che lavorano all'ICRAM e all'URF, la soluzione esiste e sembrerebbe a portata di mano, infatti l'ICRAM ha già un'altra sede dove spostarsi e l'URF, che poi consiste in una azienda ovile, sarebbe ben accolto all'interno del parco.


Marco Marini

 
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