menu
 
I nostri valori
 
Newsletter
 
archivio
 
Amministrazione
 
menu
Il Raggio
Valid HTML 4.01 Transitional
 
 
Cultura
Indietro
Musica: Placebo, "Meds" -
"I was alone, falling free, trying my best not to forget, what happened to us, what happened to me, what happened as I let it slip, I was confused by the powers that be forgetting names and faces, passerbys were looking at me as if they could erase it".

Così comincia il nuovo album dei Placebo, significativamente chiamato "Meds", abbreviazione familiare usata dagli anglosassoni per indicare i medicinali. Ed infatti dopo questo primo angosciato monologo di Brian Molko subentra la voce femminile, eterea, cavalcando una seconda chitarra che ingaggia il suo personale dialogo con la sua compagna.

"Baby, did you forget to take your meds?"

Amore, hai dimenticato di prendere i tuoi medicinali? In meno di tre minuti di canzone traspaiono gli abusi di una società costretta ad attutire sensazioni e percezioni divenute ormai troppo violente per permettere continuità e stabilità ai radicati meccanismi del vivere civile.

Non a caso il singolo Infra-red sembra quasi evocare l'immagine di un mostro cibernetico, quasi ad indicare nella fusione con la macchina un'alternativa non troppo remota dalla dipendenza da sostanze di sintesi; del resto già in Sleeping with ghosts, struggente canzone dell'omonimo album, i Placebo avevano in qualche modo segnato la loro visione di morte del mondo naturale.

Malattia e cura, più o meno nociva, vengono analizzate da più punti di vista; e spesso su note talmente dolci da avere quasi l'impressione di vedere le piccole macchie di corruzione che segnano le superfici perfette della Canestra di frutta di Caravaggio.

In questa prospettiva Pierrot the Clown spicca come capolavoro assoluto della composizione; la sordida storia di un amante abusato e picchiato sembra quasi trascendere la semplicità un po' squallida dell'incrociarsi della malattia del masochista con quella del sadico per sottolineare l'immensa superiorità di chi soffre e subisce per poi arrivare a perdonare e quasi scusare anche la violenza insensata. Musicalmente la presenza discreta degli archi a rafforzare le campate melanconiche della chitarra e l'uso sapiente di leggeri controtempi testimoniano la consapevole ricercatezza formale raggiunta dai Placebo in questo loro quinto lavoro.

Meds non può essere considerato un album innovativo; non vi sono scarti rispetto alla linea evolutiva che ha caratterizzato la musica dei Placebo dal loro esordio a oggi, eppure la sua perfezione e compiutezza formali sono più che sufficienti per accontentare in ugual misura neofiti e fan di vecchia di data.

Il recente tour dei Placebo prevede tre date italiane a giugno (il 27 a Torino, il 28 a Roma ed il 29 ad Azzano) ed una a fine luglio (il 25 a Lucca).


Fabia Scali-Warner
Foto precedenti
Cinema: Volver. L'importanza di tornare alle radici - Tutto ha inizio nella mia mente e nella mia memoria da quando sono andata a vedere il film di Pedro...
Cinema: A bittersweet life - La Corea del Sud, negli ultimi anni, si sta imponendo agli occhi degli appassionati di tutto il mondo per il suo modo di...
Cinema: In ascolto – The Listening - Fioccano i paragoni per questo thriller nostrano: letterari ("1984" di Orwell, ) e cinematografici ( "I tre giorni del...
Cinema: Scary Movie 4 - Anche il quarto episodio della serie comico-demenziale Scary Movie è diretto dal maestro del genere David Zucker, che insieme al...
 
menu
 
menu
» tutti gli articoli
 
link vari
 
Cerca con Google
Cerca con Google
Roma18.it