L'Unione vince le elezioni - "Si può governare cinque anni, la legge lo permette", con queste parole Romano Prodi ha commentato l'esito del voto degli italiani all'estero, decisivo nell'assegnare al centrosinistra la maggioranza anche al Senato.
Dunque vince l'Unione. Il centrosinistra conquista alla Camera un vantaggio di 341 seggi contro 277, grazie al premio di maggioranza previsto dalla legge elettorale e raccogliendo appena 25.224 voti in più rispetto alla Cdl.
Al Senato l'esito finale del voto appare ancora più precario. Nel proporzionale puro il centrodestra ottiene più consensi, superando l'Unione per 49,9 punti percentuali a 49,2, ma la roulette dei premi di maggioranza regionali voluta dalla Cdl e, come si diceva, il voto decisivo degli italiani all'estero, assegnano anche in questo ramo del Parlamento una ridottissima maggioranza al centrosinistra per 158 seggi contro 156 (tralasciando il voto dei sette senatori a vita che in prevalenza dovrebbe comunque essere favorevole all'Unione).

Ora il nuovo Parlamento è atteso alle prime verifiche.
La prima riunione delle due camere si terrà il 28 aprile, mentre per il giorno successivo è prevista l'elezione dei Presidenti di Camera e Senato. Entro il 5 maggio si dovrà poi procedere alla costituzione dei gruppi parlamentari e all'elezione dei capigruppo. Entro il giorno successivo invece avverrà la costituzione dell'ufficio di Presidenza delle due camere.
Il mandato di Ciampi scade il 18 maggio, è dunque probabile che l'assemblea congiunta di Camera e Senato per l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica si tenga il 12-13 maggio e che il neoeletto Capo dello Stato esaurisca le consultazioni e affidi l'incarico per formare il nuovo esecutivo verso la fine di maggio.