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Il Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, nel suo intervento al Forex di Cagliari, ha lanciato un avvertimento sullo stato della finanza pubblica italiana."Questa settimana la Banca centrale europea ha aumentato i tassi di riferimento di 25 punti base. Il tempo per il risanamento dei conti pubblici e la ripresa della crescita si è fatto breve".
In Italia, ha spiegato il titolare di Palazzo Koch, "dopo il ristagno del 2005, all'inizio di quest'anno si coglie qualche segnale di ripresa. Rimangono incertezze sull'entità e sulla stabilità della crescita dell'economia, su cui pesano questioni strutturali irrisolte". Secondo Drarghi, sulla competitività l'Italia "si è attardata nel cogliere le occasioni offerte" e davanti alla sfida internazionale "il paese è entrato in affanno". Ma il governatore ha evidenziato però che "i ritardi strutturali dell'economia italiana non sono segni di un declino ineluttabile".
"Sono", ha detto il Governatore, "la manifestazione di problemi profondi, seri, che possono essere affrontati". Draghi ha illustrato le difficoltà ed i ritardi dell'economia italiana, avvertendo che c'è poco tempo per invertire la tendenza e sottolineando che l'economia italiana non è in una fase di declino irreversibile. "L'Italia seguita a trarre scarso beneficio dalle condizioni favorevoli che prevalgono nel commercio e nella finanza internazionali". Draghi indica che nel 2005 il Pil "non è cresciuto, i nostri prodotti hanno ancora perso quota nel mercato mondiale, il disavanzo nel bilancio pubblico si è ampliato. Dagli anni '90 l'economia si è come insabbiata". Gli indicatori mostrano il pil italiano in ripresa "ma a tassi inferiori a quelli potenziali, già più bassi che nei principali Paesi".

Sulla recente vicenda Enel-Suez, per Draghi in Europa "deve essere evitata una involuzione protezionistica". La concorrenza interna ed estera, "in condizioni di parità regolamentare", ha aggiunto nel suo intervento al Forex, "è lo stimolo più efficace per migliorare i servizi e ridurre i costi", opportunità da conseguire "anche attraverso operazioni di consolidamento".

Il Governatore della Banca d'Italia ha intanto confermato la propria disponibilità alla"più piena collaborazione" con la Consob nell'ambito dell'applicazione della nuova legge sul risparmio, che attribuisce una ripartizione di responsabilità tra le due autorità. Ad ascoltarlo, in sala, anche il presidente della Consob Lamberto Cardia. "La ripartizione delle responsabilità tra la Banca d'Italia e la Consob si basa da sempre sulla distinzione fra tutela della stabilità degli intermediari, da un lato, e protezione degli investitori e vigilanza sui mercati, dall'altro. Questa distinzione, essenziale per l'efficacia dell'azione e per la chiara individuazione delle responsabilità, richiede collaborazione tra le autorità nel concepimento delle norme, nella verifica del loro rispetto da parte degli intermediari, nell'educazione finanziaria dei risparmiatori". La regolamentazione del mercati, avvisa il Governatore, "non può e non deve eliminare il rischio per gli investitori, ma deve facilitarne l'allocazione, accrescendo la trasparenza, limitando e gestendo i conflitti di interesse, a difesa dei risparmiatori più deboli". In questo ambito, senza venire meno al principio cardine della distinzione delle finalità, la Vigilanza della Banca d'Italia "verifica il rispetto da parte degli intermediari delle regole a difesa del risparmio. Comportamenti irregolari o eccessivamente aggressivi espongono gli operatori a rischi legali e di reputazione, che meritano attenzione da parte della vigilanza prudenziale".
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