Giovedì 28 aprile il Senato ha votato la fiducia al terzo governo Berlusconi. Su 284 votanti i sì al nuovo esecutivo sono stati 170, i no 117.
Dopo la fiducia votata alla Camera il giorno prima, la giornata al Senato è iniziata alle 9 con il dibattito generale sulle comunicazioni riguardanti la formazione del nuovo governo. Poco prima delle 11 è cominciata la replica del Presidente del Consiglio. Intorno alle 13 si è svolto il voto.
Nel corso del suo intervento, riguardo ai rapporti di forza all'interno del centrodestra, il premier ha sottolineato che "la minoranza all'interno del governo dovrebbe adeguarsi alla maggioranza". Berlusconi ha poi ribadito che il governo intende ridurre il peso dell'Irap sulle aziende proseguendo sulla strada della riduzione delle tasse.
Riguardo alla legge elettorale il premier ha dichiarato che essa dovrebbe essere "o tutta maggioritaria o proporzionale. Se la riflessione sul partito unico non dovesse concludersi in modo positivo" ha affermato "tanto vale ritornare al sistema proporzionale" sottolineando che "si tratta di una scelta di chiarezza" in quanto "o si va verso un soggetto unico mantenendo le attuali regole o si consegna il Paese ad ulteriori anni di instabilità".
Sulla proposta di un partito unico di centrodestra da contrapporre ad un partito unico di centrosinistra si è segnalata l'opinione fortemente negativa del senatore a vita Giulio Andreotti, che nel corso del suo intervento si è detto contrario "a un soggetto unico destinato a guidare l'Italia per decenni", a prescindere dal suo colore politico, e sottolineando che "stiamo rischiando la tubercolosi delle istituzioni. Non è questo" ha detto Andreotti "il modello votato quasi all'unanimità dall'assemblea costituente nel dicembre 1947".