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Il Raggio
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Quella appena trascorsa è stata una settimana di tensioni e importanti chiarimenti politici per entrambi i Poli. Venerdì 20 l'assemblea Federale della Margherita ha approvato con 224 voti favorevoli, 58 contrari e 16 astensioni la mozione presentata dal Presidente Francesco Rutelli, dal coordinatore nazionale Dario Franceschini e dal responsabile dell'organizzazione del partito Franco Marini che prevede la presentazione di liste autonome della Margherita nella quota proporzionale alle politiche del 2006.
La decisione del partito di Rutelli è destinata a produrre effetti politici in entrambi gli schieramenti.

Il leader dell'Unione Romano Prodi ha messo in guardia con severità da eventuali divisioni interne al centrosinistra a pochi mesi dalle elezioni, ribadendo la volontà di non abbandonare il progetto della lista unitaria.
Da parte sua Francesco Rutelli ha rivendicato il ruolo decisivo svolto dalla Margherita e dalla sua classe dirigente dopo la sconfitta del 2001 "per consegnare a Romano Prodi un centrosinistra competitivo" e in un'intervista a Repubblica (che riportiamo integralmente nella Rassegna Stampa) sottolinea come l'Unione, per poter essere vincente, abbia bisogno di valorizzare la propria componente moderata.
"Nelle tornate amministrative più recenti" ha affermato Rutelli "ci siamo resi conto che la Margherita ha iniziato a intercettare voti dallo smottamento dell'elettorato berlusconiano. Per questo dobbiamo pensare soprattutto all'efficienza e ai risultati. Nelle politiche, ogni seggio può essere decisivo".
Secondo il ragionamento di Rutelli la Margherita ha dimostrato di essere la forza, tra quelle dell'Unione, maggiormente capace di attrarre il voto dei giovani, dei moderati delusi dal centrodestra, degli indecisi e degli astensionisti, e per questo sarebbe controproducente per Prodi e per tutto il centrosinistra farne sparire il simbolo nella quota proporzionale.
Questa tesi sembrerebbe trovare conferma nei primi commenti di alcuni leader del centrodestra. Casini riferendosi alla Margherita ha parlato di "una sfida in piena regola, un fatto che rende competitivo questo partito del centrosinistra nella ricerca dei voti moderati, che saranno quelli in grado di fare la differenza alle prossime elezioni" e allo stesso Berlusconi sono state attribuite dalla stampa nazionale affermazioni preoccupate per la nuova strategia del partito di Rutelli.
Di certo la scelta della Margherita sembra rendere difficile anche nel centrodestra la possibilità di dar vita a quel partito unico che Fini, al convegno della fondazione "Liberal", alla presenza di Berlusconi, ha definito un'ipotesi "affascinante", ma difficilmente realizzabile in 11 mesi.
Nei prossimi giorni la partita a scacchi all'interno dei due poli continuerà e la sensazione è che potrebbe essere particolarmente complessa e ricca di insidie per tutti i suoi protagonisti.
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