La protesta degli studenti - Martedì 25 ottobre studenti, ricercatori e professori hanno protestato contro la riforma della scuola varata dal Ministro Moratti. Dopo la manifestazione per le vie di Roma (150 mila i partecipanti secondo gli organizzatori), a fine giornata davanti a Montecitorio ci sono stati scontri con la polizia che hanno provocato alcuni contusi, tra cui anche un cameramen e un fotografo.
Dibattito acceso anche alla Camera tra maggioranza e opposizione impegnate a votare il disegno di legge sull'università, approvato in serata.
Il testo è passato con 259 sì. L'opposizione non ha partecipato al voto finale: i deputati dell'Unione non sono entrati in Aula.
La manifestazione di protesta ha avuto inizio alle 9 del mattino, quando migliaia di studenti, docenti e ricercatori hanno riempito piazza della Repubblica per poi sfilare fino a piazza Navona in un lungo corteo animato dai colori di tanti striscioni e da canti e slogan urlati a squarciagola. Da Bologna, Torino e Padova, ma anche da Napoli e dalla Puglia, chi in treno, qualcun altro in pullman, gli universitari si sono dati appuntamento a Roma.
I primi momenti di tensione con le forze dell'ordine arrivano quando gli studenti raggiungono largo Argentina: la meta finale ufficiale è infatti piazza Navona, ma fin dall'inizio nelle intenzioni degli organizzatori c'è l'idea di arrivare fino a Montecitorio, nonostante i divieti. Così mentre la maggior parte della massa resta ferma tra via del Plebiscito e corso Vittorio Emanuele, gruppi di studenti si infilano nelle viuzze parallele per mettere in atto un sit-in davanti alla Camera.
"Chiediamo l'interruzione dei lavori parlamentari e la possibilità di discutere tutto il provvedimento di riforma. Questo è un "assedio" non ce ne andremo se non sarà interrotto il dibattito" avevano minacciato durante il sit in.
Con il passare delle ore la tensione è ulteriormente salita ed è degenerata in veri e propri scontri tra gli studenti e le forze dell'ordine davanti a palazzo Chigi. I manifestanti hanno tentato di sfondare il cordone di polizia e di avvicinarsi all'ingresso del palazzo del Governo. A quel punto sono scattate alcune cariche della polizia
La questura di Roma ha inizialmente negato le cariche in via del Corso. In serata invece ha fatto sapere che "i due agenti, intervenuti in via del Corso, dando il via al contatto con i manifestanti e i conseguenti tafferugli hanno agito di loro iniziativa". Secondo quanto spiegato dalla Questura di Roma nel corso della giornata, "diversamente da quanto concordato con gli organizzatori del corteo, gli studenti una volta giunti in piazza Venezia hanno cercato in tutti i modi di giungere in piazza del Parlamento". È stato inoltre precisato che nonostante le continue "provocazioni, le forze dell' ordine hanno contenuto la protesta non reagendo fino all'arrivo dei manifestanti davanti alle sedi istituzionali". Il "contatto" con il gruppo di manifestanti, è stato spiegato, si è verificato dopo che alcuni di loro avevano sputato in direzione dello schieramento delle forze dell'ordine.
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