Tony Blair e Gerhard Schoreder: due visioni di Europa a confronto. Nella settimana in cui la Presidenza di turno della UE passa dal Lussemburgo al Regno Unito il premier britannico e il cancelliere tedesco dialogano a distanza sul futuro dell'Europa, dopo il "no" alla Costituzione di Francia ed Olanda ed il mancato accordo a Bruxelles sull'approvazione del bilancio UE.
In un articolo inviato al giornale tedesco "Bild Zeitung" Tony Blair si è professato un "europeo entusiasta", sostenendo che spetta proprio a chi ha maggiormente a cuore le sorti dell'Unione impegnarsi al massimo per la costruzione di un'Europa moderna e attribuendo a questa esigenza la scelta del governo britannico di non approvare, insieme ad altri quattro Stati, il bilancio UE così come era stato elaborato la scorsa settimana a Bruxelles.
"Non vogliamo un bilancio che stanzia per l'agricoltura sette volte tanto rispetto ai finanziamenti complessivi destinati alla ricerca e allo sviluppo, alla scienza, alla tecnologia, alla formazione e all'innovazione" ha scritto Tony Blair. "Non c'è motivo perché si prosegua a trasferire denaro da paesi quali la Germania e la Gran Bretagna ad altri paesi ricchi, come è stata proposto la settimana scorsa. Il denaro dell'Europa dovrebbe essere erogato piuttosto per ciò che sta a cuore ai cittadini europei, la crescita economica, i posti di lavoro, il benessere" ha aggiunto il premier britannico.
In un discorso pronunciato il 21 giugno anche il cancelliere tedesco Gerhard Schroede ha espresso la sua opinione sulle recenti difficoltà dell'Unione. "Dopo l'esito negativo dei referendum nei Paesi Bassi e in Francia riguardo alla Costituzione europea, nonché dopo il fallito vertice della scorsa settimana, questa Europa sta attraversando una crisi seria" ha dichiarato il Capo del governo tedesco, sottolineando come la scelta che abbiamo di fronte sia quella tra un'Europa pienamente politica e un'Unione meramente economica, che riproponga le caratteristiche di un mercato comune alla stregua di "una grande zona di libero scambio".
Se la scelta sarà a favore di un'Unione realmente politica allora, per il cancelliere, una sfida fondamentale sarà rappresentata dalla necessità di proteggere gli standard sociali di cui gran parte dei cittadini europei attualmente beneficia occupandosi al contempo della solidarietà verso le popolazioni europee meno abbienti.
"La salvaguardia del sistema sociale e la giustizia nelle opportunità rimangono un compito principale della politica e dunque anche dello Stato" ha affermato Schroeder sottolineando che "anche a livello europeo si tratta di tenere in piedi un modello comunitario e sociale particolare, sviluppato specificamente nel nostro continente".
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