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Mercoledì 29 giugno il commissario europeo agli Affari economici Joaquim Almunia ha annunciato alla stampa le decisioni della Commissione europea circa la delicata situazione dei conti pubblici italiani.
Bruxelles ha concesso al governo italiano due anni per risanare il debito pubblico. La Commissione europea ha adottato una raccomandazione in cui dà tempo all'Italia "fino alla fine del 2007 per correggere la sua situazione di bilancio". In sostanza, l'Italia avrá due anni di tempo per riportare il proprio deficit sotto la soglia del 3% del rapporto con il Pil.
Secondo la tabella predisposta dall'Ue l'Italia dovrebbe ridurre il deficit 2005 almeno entro il 4% del rapporto con il Pil, per poi scendere al 3% entro il 2007. Un calo complessivo quindi dell'1,6%. Il deficit italiano potrebbe infatti salire nel 2005 sopra il 4%.
"Prevediamo che la crescita italiana nel 2005 sarà vicina allo zero" ha dichiarato Almunia aggiungendo che la Commissione Europea "chiede che la metà (0,8%) dell'aggiustamento del deficit strutturale dell'1,6% entro il 2007, venga fatto già nel primo anno, cioè nel 2006".

Almunia ha poi spiegato che l'Italia dovrà presentare i provvedimenti per il rientro del deficit entro il prossimo 12 novembre. Il commissario Ue si è anche raccomandato che queste siano di natura "strutturale" e non prevedano il ricorso a "una tantum".
Nel commentare la notizia il Financial Times ha sottolineato come l'esecutivo nazionale abbia ottenuto un altro anno per tentare di mettere sotto controllo il deficit di bilancio poiché la recessione italiana è stata considerata il risultato di una "circostanza speciale", per usare le parole dello stesso Almunia, tale da giustificare la concessione di un tempo supplementare per riportare sotto il 3% il rapporto tra deficit e prodotto interno lordo.
Secondo il ministro dell'Economia Domenico Siniscalco l'accordo sul budget raggiunto con Bruxelles significa che l'Italia può concentrarsi sulla ristrutturazione della propria economia e stimolare lo sviluppo.
Berlusconi ha invece commentato la decisione della Commissione europea sui conti pubblici italiani, annunciando per il 2006 una Finanziaria da 10 miliardi di euro,corrispondenti allo 0,8% del Pil, una quota analoga di correzione nel 2007 e confermando che per il 2005 non ci sarà alcuna manovra correttiva.
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